SANTARCANGELO DI ROMAGNA
- FrancescaViaggio

- 13 minuti fa
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"Gianni, l'ottimismo è il profumo della vita" per me Tonino Guerra era questa celebre pubblicità, poi sono finita nel suo paese, Santarcangelo di Romagna ed ho scoperto "Nel Mondo di Tonino Guerra"
Un Museo che ospita oltre 60 tra quadri, sculture, ceramiche, arazzi e tele stampate nate dalla genialità del poeta, scrittore, sceneggiatore e....
Particolari, a mio parere, "Le Lanterne di Tolstoj" nate dopo un viaggio alla stazione ferroviaria di Astàpovo dove morì lo scrittore russo e le scatole dipinte.
Ma questo è solo l'inizio, potete scoprire questo paese partendo dall'alto oppure dal basso, incontrerete vicoli che ad ogni angolo raccontano una storia, ed una parte più nuova, ampia che si amalgama creando una grande cittadina.
PIAZZA GANGANELLI
Una grande piazza commissionata in onore di papa Clemente XIV, mai terminata per la morte improvvisa del papa.
Rimane protagonista l’Arco dei Becchi, dove passava la via Emilia, così denominato perché ogni anno, l’11 novembre, giorno di San Martino, vengono appese sotto l’arco delle grandi corna. Secondo la tradizione le corna oscillano al passaggio dei becchi, ossia dei cornuti.
Al centro si trova la Fontana della Pigna, realizzata da un'idea di Tonino Guerra, simbolo di accoglienza, prosperità e abbondanza.
ROCCA MALATESTIANA
La Rocca medioevale era la dimora della famiglia Malatesta. Oggi è ancora abitata dalla principessa Colonna. Essendo una residenza privata apre al pubblico in alcune occasioni, fate riferimento all'Ufficio turistico. Vi accoglie con la sua maestosità se decidete di iniziare la vostra visita dalla parte alta.
GROTTE
Sono più di 150 le Grotte Tufacee artificiali situate nel sottosuolo del centro storico, creando una città sotteranea su otto livelli.
Non si conosce l'origine, ma nel tempo sono stati rifugio durante la guerra, ma anche cantine private, ed in alcuni casi anche custodi di tesori.
MUSEO DEL BOTTONE
La collezione di Giorgio Gallavotti che per passione ha raccolto circa 12.000 pezzi. Esposti in quadretti ordinati, raccontano più di quattrocento anni di storia. Colorati, di materiale preziosi, disegnati da grandi artisti (Picasso) o dai bambini sono un viaggio tra aneddoti e curiosità.
IL CAMPANONE E L'ANTICO ACQUEDOTTO
Così lo chiamano i santarcangiolesi con i suoi 25 metri di altezza, è in stile neo gotico.
In cima, sul pennone, è posizionata una banderuola girevole, in ferro battuto, raffigurante l’immagine di San Michele Arcangelo, patrono della città, indicante la direzione del vento.
L'antico acquedotto serbatoio risalente agli anni '30 dalla forma ottagonale, all'esterno un grande "rubinetto" ed un indicatore sulla facciata che segnala il livello d'acqua raggiunto.
LA CHIESA DEI FRATI CAPPUCCINI
Complesso religioso ottocentesco con suggestiva veduta panoramica, si trova poco fuori dalla parte antica del borgo, davanti un comodo parcheggio.
MUSEO STORICO ARCHEOLOGICO DI SANTARCANGELO
Il MUSAS – Museo Storico Archeologico è stato istituito nel 2005 per valorizzare il patrimonio archeologico e storico-artistico della città di Santarcangelo di Romagna e del territorio circostante.
Attraverso le diverse sezioni il Museo ripercorre le vicende del luogo, a partire dal piccolo insediamento rurale sorto in età romana sino al costituirsi durante il Medioevo di un insediamento fortificato, entrato poi nell’orbita della Signoria Malatestiana, per giungere infine agli sviluppi urbanistici della città attuale.
MUSEO ETNOGRAFICO
Il Museo Etnografico raccoglie e conserva le testimonianze della gente di un territorio ricco di tradizioni popolari: la Romagna, e in particolare quella meridionale, racchiusa tra l’Appennino e il litorale adriatico. Gli oggetti e gli strumenti esposti sia nelle sale interne che all’aperto racchiudono in sé la storia e in un certo senso l’anima di questo territorio, e ci aiutano a comprenderne l’ambiente e la quotidianità.
I Cumuli, monumenti alla memoria collettiva, e le digressioni, oggetti che segnano il legame o la discontinuità tra passato e presente, ci accompagnano attraverso il percorso museale, organizzato nelle diverse sezioni.
Nel Museo s’incontrano la storia, la cultura, le tradizioni di un popolo, in tutti i suoi aspetti molteplici e talvolta sconosciuti (simboli, riti, società, arte).
LA PANCHINA DELLA CONVIALITA'
“E’ Ribess” o Re Serpente: una panchina collettiva che racconta la leggenda popolare romagnola del Ribes realizzata dagli artisti di reuse-design Manolo Benvenuti ed Elena Leria Jimenez.
Nella leggenda popolare si voleva "vietare ai bambini" un determinato luogo, in questo caso nel prato vicino al macello, nella fossa sottostante.
I PARAGONI DI PIDIO
Sul muro una targa firmata Tonino Guerra, che ricorda alcune frasi famose del calzolaio malinconico del paese, dove un tempo sorgeva la sua casa.
"Il pollo si mangia meglio in due: io e lui"
"Quando si mangia bene in quattro si mangia meglio in tre".
LE OPERE DI ERON
Artista italiano pioniere del writing in Italia, trovate alcune sue opere in giro come sulla facciata del lavatoio, o alle spalle del cinema.















































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